Situata nel cuore di Roma Villa Celimontana è ricca di storia e cultura ed è un’oasi di tranquillità e bellezza. La villa ha una posizione particolare, sul lato sud del Colle Celio, in mezzo a importantissimi monumenti e aree archeologiche.
Cinque riferimenti su tutti: il Colosseo a nord, il Circo Massimo e il Palatino a nord ovest, le Terme di Caracalla a sud e San Giovanni in Laterano. La costruzione è del XVI secolo; la storia è legata alle famiglie nobili che l’hanno posseduta e ai celebri artisti che vi hanno lavorato.
L’area su cui oggi sorge Villa Celimontana nella prima metà del Cinquecento era una vigna della famiglia Paluzzelli. Nel 1553 Giacomo Mattei acquistò la vigna per 1000 scudi d’oro, ma fu Ciriaco Mattei a trasformarla in villa nel 1580. L’incarico fu dato all’architetto Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo, che costruì l’edificio e il parco, arricchendoli con le notevoli opere d’arte dei Mattei.
Cambiando più volte proprietà l’edificio originario ebbe molte ristrutturazioni, e probabilmente era diverso da oggi. Soprattutto a un solo piano, invece dei due attuali, e forse era diversa anche l’odierna pianta quadrangolare.
La villa appartenne ai Mattei fino al 1802. Dopo numerosi passaggi di proprietà lo Stato italiano finita la Grande guerra la confiscò ai proprietari tedeschi. Nel 1926 fu donata al Comune di Roma che la adibì parco pubblico e l’edificio fu donato alla Società Geografica Italiana.
Precedentemente, nel 1923, in vista dell’apertura al pubblico, le sculture più rilevanti furono portate al Museo Nazionale Romano.
Nel 1889 scavi archeologici hanno svelato la presenza della Basilica Hilariana, costruita da Manius Publicius Hilarus, che presenta mosaici molto particolari. Ma l’edificio più importante di Villa Celimontana è la Palazzina Mattei. Notevole il portale monumentale, ricostruzione del 1931 di quello di Villa Giustiniani Massimo.
All’interno della palazzina numerosi dipinti in stile neoclassico tra il sacro e profano, con richiami alla mitologia. Nella Sala del Mosaico, è ammirabile un affresco del 1621 con la Primavera che alla presenza di Giunone riceve un vaso in dono da Apollo-Sole. Nella stessa sala protetto dal vetro sul pavimento un mosaico romano del III secolo d.C. rinvenuto nel parco.
Notevoli la Biblioteca, con oltre 400mila volumi di geografia, e la Cartoteca con più di 200mila documenti antichi e rarissimi. Colpisce un mappamondo di legno di inizi ‘400 nel quale ovviamente manca l’America.
Nella villa, vicino l’ingresso, era situata la caserma della V coorte dei Vigili, i cui resti del periodo traianeo furono visti negli scavi archeologici.
Il giardino “all’italiana” fu opera degli architetti Giovanni e Domenico Fontana, ai quali si deve l’allestimento dell’obelisco di cui parleremo più avanti. La villa possedeva anche bellissime fontane del Bernini purtroppo distrutte o scomparse. Tra quelle ancora integre ci sono la Fontana delle Palme e la Fontana della Conchiglia.
I giardini della villa sono un’esplosione di colori e profumi, grazie alla ricca varietà di piante e alberi presenti. Tra i più suggestivi si contano alberi secolari come pini, cipressi, platani e magnolie, che creano scenari suggestivi e ombrosi.
Nel parco, aperto al pubblico dai Mattei, San Filippo Neri rifocillava i pellegrini che visitavano le Sette Chiese: rituale da lui iniziato nel 1552.
Oggi, Villa Celimontana è aperta al pubblico e offre spazi per concerti, mostre d’arte e eventi culturali. I visitatori possono godere di passeggiate rilassanti tra i giardini storici e ammirare le antiche rovine romane che arricchiscono il panorama.
A sinistra della Palazzina Mattei, in fondo viale centrale, si trova l’obelisco molto ben restaurato e restituito alla sua originaria bellezza.
L’obelisco di Villa Celimontana, trasferito nel 1817 da Antonio Celles su richiesta del Principe Godoy, simboleggia l’arte egizia a Roma. Sostituito il basamento cinquecentesco, il nuovo posizionamento fu tragico: un operaio perse una mano e parte di un braccio.
Questo obelisco, con geroglifici che onorano Ramsete II, rappresenta una parte della storia antica di Roma. Originariamente nel Tempio del Sole ad Eliopoli, fu ornamento nel Tempio di Iside insieme a quelli che oggi sono a piazza della Minerva e alle Terme di Diocleziano.
Prima di Villa Celimontana, nel XIV secolo, adornò la scalinata del Campidoglio. Leggenda narra che il globo in cima contenga le ceneri di Augusto e che fosse stato eretto da Cola di Rienzo, come simbolo della libertà romana.
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