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Il Castello di Bracciano tra storia e arte sempre in nobili mani

Per tanti è il Castello Orsini-Odescalchi; per la nobile famiglia proprietaria è solo il Castello Odescalchi. La storia del Castello di Bracciano è anche in questo aspetto non secondario. Furono gli Orsini a costruirlo dopo il 1470.

Il Castello di Bracciano, un’imponente fortezza tra lotte di potere e intrighi di palazzo

Napoleone Orsini, audace condottiero che combatté anche contro le altre famiglie nobili dell’epoca, trasformò in vecchiaia la Rocca di Bracciano in un’imponente fortezza rinascimentale.

Il primo proprietario in realtà fu Braccio da Montone il quale su richiesta di papa Sisto IV, lo donò al capitano Orsini suo sottoposto.

La costruzione avvenne in contemporanea con quella della Cappella Sistina a Roma e probabilmente operai e maestri d’arte di questa furono impegnati anche nel Castello. Oggi, come accennato, è di proprietà degli Odescalchi, famiglia che dagli stessi Orsini sul finire del XVII secolo rilevò il Ducato di Bracciano.

Da Roma dista circa una trentina di chilometri via Cassia Veientana (Cassia bis) e Braccianese.

La visita rappresenta un’esperienza immersiva nei luoghi che hanno scritto “la Storia”

L’eccellente stato di conservazione del Castello lo rende un’ottima location per grandi eventi e uno scenografico set per cinema e tv. Citiamo per tutti il film “Il tormento e l’estasi” di Carol Reed (1965), perché racconta la genesi della citata Cappella Sistina richiamandone quindi l’ambientazione.

Parlando di cinema e grandi eventi ricordiamo che celebrità quali Tom Cruise e Katie Holmes hanno scelto questo luogo per il loro giorno speciale.

La vocazione ai ricevimenti nasce già dal Rinascimento, quando il Castello divenne teatro di numerosi incontri diplomatici e festeggiamenti in onore di ospiti illustri.

Tuttavia, la sua funzione difensiva non fu mai trascurata, poiché le possenti mura testimoniavano la sua prontezza a resistere a eventuali assalti. Visitare oggi il Castello è un’esperienza affascinante per la possibilità di esplorarne le torri e le sale riccamente decorate che conservano arredi del periodo.

E con gli affreschi che raccontano le vicende del luogo, le armature e tante altre mirabilia che colpiscono anche i meno appassionati di storia.

Il contesto del Castello è rappresentato da un borgo e da un lago realmente incantevoli

Il Lago di Bracciano, detto anche Lago Sabatino dai Monti Sabatini sulle cui alture sorge Bracciano, è parte integrante dell’esperienza di visita al Castello e assieme ad alcuni territori circostanti e al grazioso e più piccolo lago di Martignano (a circa due chilometri a est) è parte di un’area naturale protetta, il Parco Naturale regionale di Bracciano-Martignano.

La vista panoramica che si apre dalle torri del castello offre una prospettiva unica sulla vastità del lago, arricchendo l’atmosfera del luogo.

I visitatori possono godere di passeggiate lungo le rive, ammirando la bellezza naturale che circonda questa gemma storica. La cittadina circostante conserva il suo fascino medievale, con stradine acciottolate e affascinanti botteghe artigianali.

Probabilmente le origini dell’insediamento urbano risalgono al X secolo.

Dalla fine del IX secolo cominciarono le incursioni dei saraceni che, saccheggiando, diffondendevano insicurezza e paura tra i contadini. I grandi proprietari terrieri costruirono aree fortificate, chiamate castrum, dove si trasferiva la popolazione in caso di pericolo. I proprietari divennero quindi i signori di tali borghi.

E il nome “Castrum Brachiani”, presente nei documenti fino al XV secolo, testimonia le origini fortificate del luogo. Dai primi Anni Duemila la gradevolezza del borgo e la vicinanza con Roma hanno comportato il raddoppio del numero dei residenti.

Una visita dedicata al Castello di Bracciano, al suo lago e alla caratteristica cittadina ha senz’altro molte ragioni da scoprire.

Con il Blog di Roma e del Lazio Around Rome vi guida alla scoperta dei territori per il piacere di soddisfare curiosità e mettere la cultura al servizio di persone e imprese.

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A cura de il NETWORK | testo Andrea Franchini | foto Ezio Bocci

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