È una storia profondamente romana quella che lega Rione Monti e Suburra. Per comprenderla appieno, è fondamentale contestualizzarli storicamente e geograficamente. La Suburra era un quartiere dell’antica Roma, situato tra Viminale, Esquilino e Celio.
Il nome deriva da “sub urbe”, che significa “sotto la città”, indicando la sua posizione ai piedi dei colli. Monti è uno dei rioni di Roma, il primo in ordine di creazione, istituito nel 1586 da Papa Sisto V. Il suo nome deriva dai numerosi monti (colli) che lo caratterizzano, gli stessi citati sopra.
Il termine “Suburra” ancora oggi evoca “malavita”, al punto da veder diminuito il riferimento territoriale per evocare genericamente situazioni di malaffare. Parliamo quindi di un quartiere malfamato, densamente popolato, noto per la sua vivacità, i bassifondi e le attività illegali.
Ricco di insulae (edifici a più piani) e di tabernae (botteghe), era frequentata da prostitute, plebei, artigiani e criminali.
Ma vi abitarono anche Giulio Cesare e il poeta Marziale. Ancora oggi, il Rione Monti presenta vicoli stretti e tortuosi, piazzette pittoresche e palazzi storici, che evocano l’atmosfera della Suburra antica.
Tracce del tempo si trovano nei diversi fori e in altri edifici costruiti nel tempo quali:
Queste aree monumentali vennero messe al riparo dagli incendi, allora frequenti, costruendo già sotto Augusto la gigantesca muraglia che ancora oggi resiste. Confine e unica traccia della Suburra antica nella città moderna.
Sulle rovine della Suburra e dei Fori furono edificate, nel Medioevo, case e torri di famiglie nobili, come la Torre dei Conti e la Torre del Grillo. In quell’epoca gli acquedotti romani erano stati danneggiati quindi gli abitanti tendevano a trasferirsi nel Campo Marzio.
Fino agli inizi dell’Ottocento la zona ricca di vigne e orti, fu poco popolata data anche la lontananza dal Vaticano, centro vitale del periodo. A mantenere un certo traffico contribuirono le basiliche di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore, oggi unite dalla storica via Merulana. Una importante risistemazione urbanistica consentì alla zona di essere ripopolata dal ‘600.
Qui vi abitarono o lavorarono per brevi o lunghi periodi Michelangelo, Raffaello e il Cellini. Nel Medioevo, gli abitanti di Monti, detti “monticiani”, svilupparono un forte senso di identità. Il loro dialetto romano era addirittura distinguibile da quello degli altri rioni.
Questa appartenenza distintiva creò nel tempo una rivalità con gli abitanti degli altri rioni, soprattutto di Trastevere. Rivalità che sfociava spesso in violenti scontri nei quali facilmente si duellava con i coltelli.
L’atmosfera popolare e vivace della Suburra sopravvive in parte nel Rione Monti, che vanta una ricca vita sociale e culturale. Come allora, diversi personaggi famosi sono passati di qui in soggiorni di varia durata, citiamo ad esempio: Pasolini, Sordi e la Magnani.
Da visitare c’è senz’altro la Chiesa dedicata a Santa Maria dei Monti (XVI secolo) con la sua fontana nella piazza omonima, cuore pulsante del quartiere. Da frequentare ci sono molti locali trendy, negozi particolari, ma soprattutto il parco di Colle Oppio.
Con i suoi 11 ettari è un vero e proprio giardino archeologico, con resti della Domus Aurea e delle Terme di Tito e di Traiano. Uno spazio ricco di vegetazione con piante mediterranee, esotiche e altre tipiche dell’antichità, che offre molti scorci suggestivi sul Colosseo e sul Palatino.
Rione Monti e Suburra sono ancora uniti oltre i tanti secoli che li separano.
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